Lo yoga è una pratica millenaria che tende all’equilibro e alla salute del corpo e della mente, è un percorso di consape-volezza e di crescita interiore che passa attraverso il lavoro sul corpo e il superamento dei propri limiti, il respiro, fonte di vita e la meditazione nutrimento per l’anima. L’associazione mette a disposizione diversi insegnanti qualificati con differenti approcci alla pratica per poter meglio venire incontro alla sensibilità degli studenti.
Dal capitolo XVII di “Lo Yoga oltre la meditazione” di Vimala Thakar …
È così facile riferirsi alla memoria, alla passata conoscenza, alle esperienze, alle scelte che la razza di appartenenza, la comunità religiosa e gli antenati hanno fatto; e perpetrare le proprie scelte di conseguenza, con qualche piccolo ritocco qua e là, è talmente facile. Sentite che la natura della vita è sofferenza, e non le si può metter fine, è così semplice. Tentate di difendere la sofferenza, di giustificarla, ma lo Yoga è il sentiero dell’impavido che dice che non la sofferenza, bensì la libertà è la natura della vita.
Poco importa se restiamo soli nell’immensità della vita ad affrontare le sfide che essa ci lancia, bisogna osare di vivere quella solitudine e agire sulle basi della propria intelligenza e comprensione e non della passata conoscenza, ricordi o scelte personali. Ci vuole molto coraggio.
Da “Libertà dal conosciuto” di Jiddu Krishnamurti
L’immaturità è dovuta solamente all’ignoranza totale dell’io. Capire se stessi è il principio della saggezza. E che cosa siete voi, voi in quanto esseri individuali? Penso che ci sia una differenza tra l’essere umano e l’individuo. L’individuo è una entità limitata, che vive in un particolare paese, appartiene a una particolare cultura, una particolare società, una particolare religione. L’essere umano non è una entità limitata, è ovunque…Tutte le forme esteriori di cambiamento determinate da guerre, rivoluzioni, riforme, leggi e ideologie hanno fallito completamente lo scopo di cambiare la natura fondamentale dell’uomo e quindi della società. Chiediamoci dunque, come esseri viventi in questo mondo mostruosamente brutto, se può avere fine questa società, fondata sulla competizione, sulla brutalità e la paura. Non sarebbe una concezione intellettuale, non una speranza, ma una effettiva realtà, cosicché la mente sia resa pulita, nuova e innocente, e possa produrre un mondo completamente diverso. Penso che questo possa avvenire soltanto se ciascuno riconosce come punto centrale il fatto che in qualsiasi parte del mondo ci capiti di abitare e a qualsiasi cultura ci capiti di appartenere, noi siamo interamente responsabili della condizione di tutto quanto il mondo.